Che freddo.
Manca il calore del cielo.
E del cielo
Manca la luce.
Manca l’aria…
Forse manca l’amore.
Il cielo è facile
non volerlo abbandonare.
Soprattutto se manca l’amore.
Che freddo.
Manca il calore del cielo.
E del cielo
Manca la luce.
Manca l’aria…
Forse manca l’amore.
Il cielo è facile
non volerlo abbandonare.
Soprattutto se manca l’amore.
Amore,
ripariamoci insieme
che i nostri errori
caldi ci assicurano
di essere
ancora forti
Il vento
il tuo pensiero
scuote come una foglia
che quando poi precipita
non atterra
mai.
Scusami,
mi sono distratta.
Ho dimenticato
di guardarti. Ho dimenticato
di ascoltarti. Ho dimenticato
di domandarti.
Tu, cosa sei?
Possiamo parlare
delle nostre rivoluzioni
incendiate dalla noia?
Maree d’idee trapassate dalla luna?
Possiamo parlare del nulla?
Dei sogni dai quali non sappiamo destarci?
Se non per il poco tempo che basta
a voltare pagina e ricominciare
a sognare?
Diverse,
le trappole del tempo incastrano, sempre
le stesse reti di seta
annodate.
Potremmo parlarne,
svegliarci,
vedere.
Giorni immutabili,
indifferenti alle nostre passioni.
Potremmo parlarne,
inutilmente.
Le illusioni abbandonano
le vite appassite in autunno,
sfioriscono davanti agli ultimi raggi
di sole.
Le nostre parole sarebbero solo
matasse di fieno sprecato.
Nessuno nutrito.
Una nuova stagione,
un nuovo sbadiglio stracciato.
Chi tra noi
Inauditi Eroi
Potrebbe del sonno
Far senza
Senza farla
Un giorno
Finita
Lacerato
dal vagare del tempo,
intrappolato
tra l’attesa e la fuga –
così sopravvive
il nostro ricordo
e riposa.
Tu
che Dio non ami
perché di lui tu non ti fidi,
distrattamente distruggi te stesso
perché anche in me
probabilmente non credi.
Nessuno attorno a te
per questa vita
sai perdonare,
come trovi
la fede di cercare
qualcuno ancora
che ti voglia amare?
Cosa rimane davanti alla tua
pelle,
negli attimi passati a svuotarti
dai pensieri?
Nei silenzi che cerchi scacciando
le parole,
cosa rimane a stordire
la fame?
Sanno di miele
le parole
che ti canto,
e la mia anima
addolciscono
come il tuo sonno