Nevicate di polline.
Pentagrammi di luce.
Collezioni d’atomi,
abbastanza stabili
da meritarsi un nome.
Schemi e disegni
di questo mondo.
Fantasie dell’Universo.
Forse ci sono.
Forse non ci sono.
Nevicate di polline.
Pentagrammi di luce.
Collezioni d’atomi,
abbastanza stabili
da meritarsi un nome.
Schemi e disegni
di questo mondo.
Fantasie dell’Universo.
Forse ci sono.
Forse non ci sono.
Lettere aride rigide
lettere scomode
lettere intrappolate
da finte lettere
lettere ardite scostumate
lettere vacue
prese sorprese
lettere salvate da lettere
lettere scontente
lettere intente
a scivolare
con altre lettere
in un sogno
La luna, una nuvola.
Per ragioni sconosciute
ieri a pranzo,
ho venduto il cielo
ad un’autista ubriaco.
Attraversato
insieme
il deserto
di notte,
all’alba
contro un miraggio
ci eravamo scontrati.
Per ragioni sconosciute,
il cielo,
ieri a pranzo,
me lo avevano soltanto prestato.
Le domande che più temo,
quando perplessa
mi ascolto,
sono quelle
che mormoro
piano.
E se domani
tu non saprai amare
sarà forse perché
io oggi
non ho saputo
amare te?
Disorientata
senza ragione
tra
istituzione
e rivoluzione,
poi distratta dalla luce…
Quasi sono bruciata.
Crepa la vita,
mai che crepi l’amore.
Imbronciato e solidale
le macerie di questa città
vuole sempre ricostruire.
E le potrebbe semplicemente abbandonare.
Giustificare l’esistenza
e’ la pessima abitudine
di chi
non si ama
abbastanza.
Si potrebbe cambiare.
Liberi da significati,
si potrebbe
solo essere.
Aspro e rigido
è il ricordo
di conoscere tutto,
di fronte al mistero
di non sapere;
e sorpresa
che sia tanto
da sapere,
mi addormento
Ed ecco
la fine
di un momento eterno…
il presente si sporge
da dietro
le ombre del passato
distese come coperte
a proteggerci dal freddo
rimaste
ammutolite
ignare
dell’Estate
Ho provato a essere
aria, fuoco, terra.
Acqua.
Tutti post it
per dimenticare
chi sono.
Ora ricordo.
Io non sono
solo per lui.
Lui non è
solo per me.